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UDINE E I BORGHI PIU' BELLI DEL FRIULI

Udine e i borghi più belli del Friuli

Giorni

4

Tariffa Promo

€ 640

Quota di partecipazione

€ 720

Prenota entro il 25 Febbraio

€ 640

Data di effettuazione:

Dal 25 al 28 Aprile 2024

Documento:

Carta d'identità

Supplementi:

Camera singola € 100

Quota iscrizione € 30

Descrizione

Un viaggio tra atmosfere del passato e paesaggi montuosi, alla scoperta del Friuli e i suoi borghi.

Mappa

La quota comprende:

  • Viaggio in pullman GT
  • Sistemazione in hotel 4* (Udine o dintorni)
  • Pensione completa
  • Accompagnatore
  • Guide
  • Visite ed escursioni
  • Ingressi: Tempietto Longobardo, Basilica di Aquileia
  • Assicurazione medica e annullamento

La quota non comprende:

  • Bevande
  • City tax se prevista (pagamento in loco)

Programma:


1°giorno: Partenza - Palmanova - Udine

Mattino incontro dei partecipanti sistemazione in pullman e partenza. Pranzo libero in viaggio. Nel pomeriggio arrivo a Palmanova, chiamata la città-fortezza per via della sua originalissima pianta a forma di stella a nove punte. L'accesso alla città è consentito dalle tre grandi porte monumentali: Porta Udine, Porta Cividale e Porta Aquileia. Nel centro geometrico della città si apre Piazza Grande, di forma perfettamente esagonale su cui spicca il seicentesco Duomo costruito in pietra bianca. Al termine della visita proseguimento per sistemazione in hotel. Cena e pernottamento.

2° giorno: Udine - Cividale del Friuli
Colazione e in mattinata visita guidata della città di Udine.
Pranzo e proseguimento per Cividale del Friuli, passeggiata alla scoperta del borgo attraversando il fiume Natisone sul Ponte del Diavolo, e iniziando dal cuore del su centro storico, piazza del Duomo, la Basilica di Santa Maria Assunta. Da vedere il Battistero di Callisto, un'edicola ottagonale, ornata da bellissime decorazioni scolpite e il Tempietto Longobardo. Rientro in hotel, cena e pernottamento.


3° giorno: Venzone - San Daniele del Friuli - Spilimbergo
Colazione e partenza per Venzone uno dei borghi più belli d’Italia, passeggiata nella storia dalle mura, ai palazzi fino ad arrivare al Duomo. Proseguimento per San Daniele del Friuli, città nota in tutto il mondo per la produzione del famoso prosciutto.
Pranzo in ristorante. Partenza poi verso Spilimbergo, conosciuta per essere la “Città del mosaico”. Infatti, Spilimbergo ospita la Scuola Mosaicisti del Friuli, istituita nel 1922 e celebre in tutto il mondo. Passeggiata nel borgo: la Torre Orientale, la bellissima Casa Dipinta con affreschi che raccontano scene della vita di Ercole, la scenografica Piazza Duomo e il Castello di Spilimbergo, un complesso di residenze signorili disposte in cerchio. Tra queste: il Palazzo Dipinto dal grande effetto scenico e il Palazzo Tadea. Rientro in hotel, cena e pernottamento.


4° giorno: Aquileia - ritorno
Colazione e partenza per Aquileia, visita della splendida Basilica Patriarcale che conserva all'interno il più grande mosaico pavimentale di tutto l'Occidente. Proseguimento per il rientro. Pranzo libero lungo il tragitto.

Da scoprire:

Il ponte del Diavolo è uno dei simboli di Cividale del Friuli. Arditamente sospeso sul Natisone ed avvolto nella leggenda. Le due sponde erano unite, almeno dal Duecento, da un passaggio in legno, sostituito dopo diversi tentativi inconcludenti dal manufatto in pietra progettato da lacopo Dugaro da Bissone, che ne iniziò la costruzione l'anno 1442. I lavori, lenti e contrastati da avversità di varia natura, proseguirono cinque anni dopo sotto la guida di Erardo (o Everardo) da Villaco, già collaboratore del Dugaro, che forse era morto di peste o, secondo altre versioni, si era defilato senza onorare interamente i suoi obblighi contrattuali. Deceduto il capomastro Erardo, era Bartolomeo delle Cisterne a ultimare l'agognato ponte, che in base ad un atto notarile sappiamo essere stato lastricato nel 1501 ed ancora nel 1558. Le sue estremità erano difese da torri, abbattute verso la seconda metà del secolo scorso. Lavori di restauro si sono succeduti nel tempo per mantenere in piena efficienza l'indispensabile passaggio, che doveva sopportare le piene impetuose del fiume. Nel 1843, durante i lavori di rinforzo del pilastro centrale, vennero rinvenuti due importanti cippi di epoca romana, ora in Museo.

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